Stiamo perdendo il senso più profondo delle parole col rischio di diventare anime afone. Per imparare a conoscere meglio noi stessi, dobbiamo allora provare ad ascoltare davvero la nostra voce, a leggere con attenzione il modo con cui entriamo in relazione con gli altri: il «cuore della vita». Ed è quello che fa Nunzio Galantino in questo viaggio intorno all'uomo che spazia tra pensiero laico e religioso, tra letteratura, sacre scritture e cultura popolare. Possiamo vivere in pace o rivalità, con ragione e rispetto, con odio o equilibrio ma dovremmo farlo con maggiore consapevolezza della realtà, indagando l'autentico significato delle parole e dei sentimenti, dei pensieri e delle azioni. Perché solo avvicinandoci al senso e alla forza della parola possiamo provare a comprendere il mistero dell'uomo e scoprire la vera ricchezza che è dentro ognuno di noi, contribuendo tutti insieme a prenderci cura del mondo in cui viviamo.
È un compito difficile, o addirittura «impossibile» come scriveva Sigmund Freud, fare i genitori? È sicuramente difficile perché più o meno consciamente si vorrebbe a propria immagine e somiglianza un figlio che, invece, può prendere strade imprevedibili e inattese. Troppo spesso si desidera letteralmente costruirlo, mentre si può solo preparare il terreno in cui crescerà, curandolo, proteggendolo e amandolo. Questo libro illustra come sono cambiate le famiglie negli ultimi anni e come sono cambiati i padri e le madri. Le famiglie si sono ristrette, nascono sempre meno bambini e vengono al mondo quando i genitori, nella maggior parte dei casi, hanno superato i trent'anni. Così i piccoli vivono fin dall'inizio la vita degli adulti, vanno con loro in pizzeria o in viaggio, condividono le loro conversazioni e i loro litigi, situazioni in cui sfumano i confini generazionali. Questo libro, inoltre, ripercorre le varie tappe della nascita e della crescita dei bambini di oggi, capaci fin dai primi giorni di vita di interagire con i genitori e di condividere scambi, ritmi, emozioni e stati d'animo. E sottolinea come siano papà e mamma a dover trasmettere i codici delle interazioni e delle comunicazioni affettive, che consentiranno ai figli di affrontare le tappe successive dell'infanzia e dell'adolescenza e di entrare nel mondo adulto.
Questo libro parla di passioni e di sogni: le passioni e i sogni di un fisico, Carlo Rovelli, alla ricerca di idee nuove e di una prospettiva ampia e coerente, in cui la scienza si intreccia e si integra con molti altri interessi. Questo libro parla di buchi neri e telescopi capaci di guardare nell'occhio il «mostro» (il buco nero Sgr A* al centro della nostra galassia, a 26.000 anni luce da noi), di onde gravitazionali, di gravità quantistica del Big Bang e della nascita del tempo. Soprattutto parla di scienziati come Stephen Hawking, Roger Penrose, Kip Thorne e l'astrofisico e sacerdote Georges Lemaître, di filosofi da Aristotele a David Lewis, per il quale esistono asini che volano, di poeti come Lucrezio, Dante e Leopardi, la migliore dimostrazione che «la grande scienza e la grande poesia sono entrambe visionarie, e talvolta possono arrivare alle stesse intuizioni». Parla di viaggi (anche psichedelici), di una generazione, quella dell'autore, troppo giovane per il Sessantotto ma non per il Settantasette, di università, di politica e «dell'importanza politica di promuovere, ascoltare e usare la scienza», di ateismo, della natura della mente e della coscienza (anche di quella dei polpi). È un libro che raccoglie articoli di giornale, comparsi tra il 2010 e il 2018 sul «Corriere della Sera», sul supplemento domenicale del «Sole 24 Ore» e su altri quotidiani italiani e stranieri, ed è una sorta di diario delle avventure intellettuali di un fisico teorico che crede nell'impegno civile e nella necessità di una seria divulgazione, e sogna un mondo in cui, più delle regole, conta la gentilezza.